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EVENTO COLLATERALE AD ARTE IN FIERA DOLOMITI 2014

MARIO VIDOR
“trasformazione del paesaggio”

"Davanti alle foto di paesaggi inimmaginabili ai più, immersi come siamo in quel candore di composizioni pensabili soltanto dal pittore, ci assale il silenzio, un tacere buono che odora soltanto di noi stessi, chiusi come siamo a immaginare il nostro pensiero là dove la luce è così, proprio così come un saggio obiettivo ce la racconta. Il silenzio della neve è qui espresso solo col bianco e il nero, un contrasto sapiente tra il cielo e il candore cangiante al variare della luce, l’azzurro che può cambiare di colore diventa comprimario nel suo canto breve del giorno, il candore sottostante rimane a ristorare di luce le vette immutabile fino al cambiar della stagione, col suo brillare di minuscoli diamanti, accecante nell’estensione della sua generosa distesa.
E’ pensabile solo dal pittore quello che ammiriamo sulle fotografie, la magnificenza delle volute dolci create dal terreno e dal vento poiché il nostro Autore ha ancora, come stigma, il sentire proprio del pittore che è stato, serbando nel proprio guardare la tavolozza multicolore lasciata nello studio odorante di vernici. E’ in quel chiuso che ha conosciuto il colore bianco, è possibile lo abbia prima immaginato a occhi chiusi e lo abbia ritrovato in quota dove tutto è silente e luminoso, dove gli occhi si aprono per la gioia della scena e le palpebre si attraggono per tanta luminescenza. Ora i contorni dei volumi sono lisciati, il pennello non indugia più nel delineare le forme, la pellicola, il sensore fotografico non frammentano la levigatura del soggetto scelto dal nostro Fotografo, la luce vi si adagia come nota lieve su un pentagramma mahleriano e, come accade per quella musica, si insinua nel sentir poetico di ogni uomo che sa porsi davanti al creato.”

Carlo Ciappi

 


NOTE BIOGRAFICHE

Mario Vidor è nato nel 1948 a Farra di Soligo. Dalle prime esperienze pittoriche negli anni Ottanta, la sua attenzione si è in seguito focalizzata sulla fotografia.
Dal 1982 la sua personale ricerca - partendo dalla lezione dei maggiori maestri dell'immagine di questo secolo - si sviluppa in due direzioni: l'indagine storico-scientifica e il linguaggio creativo.
Alla sua prima pubblicazione "Sulle terre dei Longobardi" (1989), sono seguiti numerosi altri volumi di fotografia, e alcune singolari cartelle foto-litografiche.
A Pontremoli nel settembre del 1992, con il libro "Semplicemente Italia" ha ricevuto il Premio bancarella. Altri premi da menzionare: a Padova per la miglior fotografia veneta (1996) il Premio "Carlo Goldoni", a Macerata, il Premio "Territorio Odissea 2000"(1998), per il libro "Le torri di Babele" e, a Orvieto nel marzo 2002, con il libro "Pagine Bianche", si è classificato primo nella categoria "Fotografia Creativa" e a Garda (VR) nel maggio 2003 ha ricevuto il riconoscimento B.F.I. dalla FIAF. E il riconoscimento A.F.I. nel 2014
Ha tenuto numerosissime mostre personali (oltre 300) nelle principali città italiane e all’estero.

 

 



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MARIO VIDOR

 

 

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